CONTEMPORANEA - ANTEPRIME DAL GIAPPONE
Idetsuki Gorō è un ex-poliziotto di quartiere trasformatosi in una sorta di giustiziere impegnato in una vendetta personale, dopo che la donna che amava è stata uccisa da una banda di delinquenti, che Gorō cerca di eliminare. La polizia si accorge del suo piano e lo assolda per infiltrarsi in un gruppo della yakuza, la Toshokai. Dopo aver cambiato il suo nome in Kanetaka Shōgo, l'uomo viene messo in coppia con Murooka Hideaki, un giovane psicopatico cresciuto in una setta che a fatica riesce a controllare i suoi istinti. Attraverso scontri con bande rivali e macchinazioni varie, i due riescono a salire di rango fino a raggiungere e guadagnarsi la fiducia di Toake Yoshitaka, colui che sta alla cima della piramide di potere del gruppo.
Tratto da una serie di romanzi scritto negli ultimi anni da Fukamachi Akio, in seguito trasformati inevitabilmente anche in manga, Hell Dogs è uno dei lavori di intrattenimento e di genere più riusciti, apparsi recentemente dal cinema dell’arcipelago nipponico. Harada Masato, dopo essersi impegnato negli ultimi anni in lavori dal taglio storico di solito ben costruiti ma anche piuttosto macchinosi quando non pesanti, si veda ad esempio Sekigahara (2017), ritorna con questo film al genere del yakuza eiga che aveva già affrontato agli inizi della sua carriera, segnatamente nel 1987 con Saraba itoshiki hito yo (The Heartbreak Yakuza) e nel 1995 con KAMIKAZE TAXI (id.). Un ritorno che porta una ventata di aria fresca in un certo settore del cinema giapponese contemporaneo, con Hell Dogs infatti si torna finalmente ad un cinema di genere ben fatto, violento, ma senza mai sfociare nel parossismo (alla Miike o alla Sono per intenderci), efficacemente recitato, ritmato, con scene d’azione credibili e allo stesso tempo originali, e soprattutto con un lavoro di produzione e post-produzione che non sfigura quando messo a confronto con, per citare l’esempio più lampante e geograficamente più vicino, il cinema di genere prodotto negli ultimi decenni nella Corea del Sud.
Fin dalle primissime scene ci si rende conto della cura con cui il film è stato realizzato e filmato, i luoghi scelti dove girare il film sono infatti parte integrante del suo fascino, ci sono scorci urbani e appartamenti e club già visti nel cinema di genere giapponese, ma ciò che rende Hell Dogs unico è anche l’uso di alcuni haikyo, palazzi o edifici in rovina, dove ambientare alcune delle scene topiche del film, come è interessante l’uso di un complesso industriale come palcoscenico della scena d’azione più lunga e corposa di tutto il film. Questo violento conflitto armato fra due gruppi di yakuza è uno dei fulcri su cui gira tutto il lungometraggio, le coreografie delle sparatorie non sono mai, almeno in questo caso, troppo estetizzate, ma si trattai di una violenza rappresentata quasi in maniera realistica.
Ma forse la ragione principale per cui le più di due ore del film funzionano, è il cast ed il modo in cui l’ interpretazione di ciascun attore si incastona perfettamente con le altre e con il flusso della narrazione nel complesso. Prima di tutto va citato il protagonista interpretato da Okada Jun’ichi, freddo e consapevole di quale sia il suo fine, la vendetta, ma che riesce anche a legare con il suo incontrollabile compagno Hideki e con la donna di uno dei capi della yakuza, Emiri, interpretata da Matsuoka Mayu, già vista in Love Exposure o Un affare di famiglia ad esempio. Fra gli innumerevoli personaggi secondari, troviamo Toki, interpretato da Kitamura Kazuki, volto nato per essere il cattivo di turno e molto presente nel cinema di yakuza, Noriko, una massaggiatrice la cui storia personale verrà svelata solo alla fine, e Kanada Satoshi nella parte di Mikami, uno degli scagnozzi del gruppo. Kanada è un volto molto popolare della televisione giapponese, in quanto è metà del popolare duo comico Hannya, ma qui la sua interpretazione è gelida, da renderlo quasi irriconoscibile. Una menzione speciale va fatta per Miyavi, cantante ed attore che qui interpreta il boss e una nuova generazione di yakuza, elegante ed amante dell’arte astratta, il suo rapporto con Gorō/Shōgo è l’elemento che porterà l’arco narrativo del film alla sua conclusione.
Benché non si tratti di un’opera che apra nuove porte nel cinema giapponese di genere, alla fine la struttura del film è abbastanza prevedibile e la parte centrale poteva benissimo essere accorciata, Hell Dogs ha la capacità di tenere lo spettatore attaccato allo schermo, ci sono alcuni colpi di scena e Harada e compagni, riescono, come si scriveva sopra, a creare in alcune scene una tensione estrema e scene d’azione che sono uno spettacolo visivo.
Matteo Boscarol
Titolo originale: ヘルドッグス (Heru doggusu); regia: Harada Masato; soggetto: dagli omonimi romanzi di Fukamachi Akio; sceneggiatura: Harada Masato; fotografia: Shibanushi Takahide; montaggio: Harada Masato; musica: Tsuchiya Reiko; interpreti: Okada Jun'ichi (Idetsuki Gorō/Kanetaka Shōgo), Sakaguchi Kentarō (Murooka Hideki), Matsuoka Mayu (Kisa Emiri), Miyavi (Toake Yoshitaka), Kitamura Kazuki (Toki Tsutomu), Ōtake Shinobu (Kinugasa Noriko), Kanada Satoshi (Mikami Kuniya), Kiryū Mai (Zeze Anna), Nakajima Arisa (Ruka); produttori: Seto Mariko, Nagata Hiroyasu, Amano Kazuto, Koide Daiki, Nomura Toshiya; prima uscita giapponese: 16 settembre 2022; durata: 138’.
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